19 gennaio 2011

La Posta Prioritaria

Siamo - credo - l'unico paese al mondo che ha la posta "prioritaria rispetto al nulla". Mi spiego: un tempo c'era la posta ordinaria; se uno voleva fare veloce faceva un Espresso. Semplice no? Lo dice anche il nome. Si capisce, che fa prima.
Poi si sono inventati la Posta Prioritaria, che dietro corresponsione di pochi spiccioli extra ci garantiva che venisse inoltrata prima di quella ordinaria. E già qui ci sarebbe da questionare sul fatto che questo piccolo incentivo pecuniario potesse essere di fatto equiparato alla mazzetta, a un'organizzata forma di corruzione a listino che faceva sì che la mia lettera, col bollino blu, partisse prima della tua lettera da pezzenti, senza bollino.
Ironia della sorte, dopo qualche anno la posta ordinaria, chissà ad opera di quale incomprensibile impeto di giustizia e uguaglianza dei popoli, è svanita. L'unica rimasta, la Prioritaria, continua a chiamarsi così ma è di fatto la più lenta di tutte e quindi è prioritaria ma rispetto a niente. Evvabbè, siamo in Italia, mi si dice.
Quello che mi fa sorridere però è che, priorità o meno, le nostre lettere viaggiano e hanno viaggiato in un caos totale e disorganizzato per decenni, sempre in balia del rischio di andare smarrite. Perché per non smarrirla, la posta, occorre prestare attenzione e fare tutto esattamente come deve essere fatto. Com'è che ci si assicura che le Poste eseguano tutto come da manuale? Semplice: con la Raccomandata.
Notate il lato comico?
In Italia, se non sei raccomandato, puoi avere tutta l'urgenza che vuoi. Non arriverai da nessuna parte.

1 commento:

  1. MI-TI-CO... E' un po' come l'imbarco prioritario sui voli Ryanair, paga pure 10€ in più, tanto pesti le galline come me! CM

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