tag:blogger.com,1999:blog-59231070472982096352024-02-19T09:25:15.166+01:00Un caffè con GorgiaSofismi applicati al quotidiano - la vita di un rompicoglioniAlessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.comBlogger19125tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-65591605403017017742014-12-11T11:31:00.000+01:002014-12-11T11:31:05.249+01:00Diventa anche tu Panfortariano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirZbcW5a5MpgLhObkIv-kr5KTdLwaSszpPe-HAIxNeaIR6fQtgrSF4lpegZr2qovwcNigNK9COwl0O5LkeiacUOJAlz9NJDTPyuwYE8Dz2ee6GTAnrZzsyIs-dDVi-aslWWiHJoJxZaUUA/s1600/Panforte_everywhere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirZbcW5a5MpgLhObkIv-kr5KTdLwaSszpPe-HAIxNeaIR6fQtgrSF4lpegZr2qovwcNigNK9COwl0O5LkeiacUOJAlz9NJDTPyuwYE8Dz2ee6GTAnrZzsyIs-dDVi-aslWWiHJoJxZaUUA/s1600/Panforte_everywhere.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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Riconciliati con l'Universo, diventa anche tu <b>Panfortariano</b>.<br />Oggi sembra una moda, ognuno che si lancia nel suo personale <i>-anesimo</i>: i vegetariani, i vegani, i fruttariani, i crudariani...<br />Niente di più folle.<br />L'alimento perfetto è stato di fronte a noi per secoli, che sciocchi a non essercene accorti.<br />Il panforte è <b>etico</b>: nessun prodotto animale, per rispettare la vita, ma nessun prodotto che comporti l'uccisione delle piante, esseri viventi anche loro, delle quali infatti si utilizzano solo i frutti.<br />Senza parlare poi delle <b>proprietà nutrizionali eccelse</b> di quello che, a dispetto del cacao, potrebbe essere giustamente considerato il cibo degli dèi. Cosa c'è nel panforte? Frutta, per iniziare. Chi si sognerebbe di sostenere che la frutta fa male? E frutta secca, dalle innegabili virtù, ricca di vitamine, grassi buoni e proteine. Una generosa dose di carboidrati, poi, tra cui il miele, alimento salutare per eccellenza.<br />Ma cos'altro? Assenza completa di grassi saturi, di proteine animali, di prodotti di sintesi, coloranti e conservanti.<br />E le spezie, i più naturali medicamenti per il nostro organismo.<br />E allora smettiamola con l'ipocrisia; basta con queste zuppiere di amatriciana, grigliate miste, fritture e pasta al forno.<br />Fallo per te, per l'Universo.<br />Diventa <b>Panfortariano</b>.</div>
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Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-89449129056341715712013-10-07T10:58:00.000+02:002013-10-07T10:59:00.406+02:00Siete delle merde.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a>
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In questi giorni circola di nuovo un presunto "Rapporto dell'ispettorato per l'immigrazione USA dell'ottobre 1912" in cui si descrivono gli immigrati italiani allo stesso modo con cui oggi molti dei nostri concittadini descriverebbero gli immigrati che dal medio oriente e dal nordafrica tentano di raggiungere il nostro paese per sopravvivere a guerre e miseria. Certo, il testo fa riflettere. Io l'ho sentito citare per la prima volta un anno fa da Simone Cristicchi in un concerto come introduzione alla canzone "Cigarettes"; l'ha citata Saviano da Fazio, la si legge e sente un po' ovunque ma a quanto pare si tratta di un testo riportato già nel 2009 da un articolo del giornalista Andrea Sarubbi e ripreso poi da RaiNews24. Poi il testo ha iniziato a circolare per email e sui social network. Le parole sono state spesso cambiate, i brani sezionati anche se la sostanza rimane la stessa: metterci di fronte alla cruda analogia e farci sentire delle merde.<br />
Intendiamoci: noi <b>siamo</b> delle merde. Ci mancherebbe. Non è questo che critico. E' che a quanto pare ognuno propone una fonte come prova delle propria attendibilità ma la fonte non è mai reperibile. Anche Paolo Attivissimo, noto cacciatore di bufale, ha <a href="http://www.cicap.org/new/stampa.php?id=273933" target="_blank">postato sul sito del CICAP</a> un'attenta indagine per cercare di stabilire se non la veridicità del testo quantomeno l'attendibilità della sua sostanza per giungere alla conclusione che la fonte non esiste o perlomeno risulta irreperibile e quindi nessuno si spiega come possa un giornalista averla letta e tradotta.<br />
Magari gli americani a inizio secolo la pensavano davvero così; magari ecco, le parole non saranno state proprio quelle ma il sentimento sì.<br />
Ma magari, anche tra gli americani del 1912 (o 1919, non s'è ancora capito), ce n'era una parte che la pensava così, dei veri stronzi direi, e un'altra in grado di discernere la differenza tra cittadini di una qualche nazionalità e - più semplicemente - esseri umani.<br />
Come del resto la differenza <b>c'è</b> anche da noi.<br />
Resta il fatto che finché non si reperisce la fonte autentica si tratta di una mistificazione e a me fa incazzare non poco. Soprattutto quello che mi fa incazzare è veder fotocopiare questo testo all'infinito sui social network, ribadire, replicare, riproporre un testo che fa sentire la coscienza di molti un po' più a posto per tornare un attimo dopo a sbattersene le palle.<br />
Come per <b>rinnegare</b> d'aver pensato, riga dopo riga, che quel testo si riferisse ai magrebini o agli slavi, fino alla sorpresa finale.<br />
Ecco.<br />
Non è che con questo copia-e-incolla espierete i vostri peccati. Questo concetto radicato nella nostra cultura e tutto cattolico di c<i>onfessione-pentimento-espiazione </i>che cancella tutti i peccati con due paroline rivolte alla stratosfera purtroppo da secoli rende tutto lecito. Rubi la marmellata, poi ti dispiace e chiedi perdono. Il giorno dopo rubi di nuovo la marmellata e così via.<br />
No.<br />
Se avete pensato male <b>siete</b> delle merde. Non c'è espiazione che tenga. Oppure siete solo vittime di un'abile circuizione studiata a tavolino per vedere quanto sia facile pilotare l'opinione o anche solo per stimare la quantità di bischeri in giro che prendono per buona qualsiasi citazione a effetto che gli viene servita su un allettante piatto di portata.<br />
Per favore, <b>leggete di più</b> e <b>fotocopiate di meno</b>.<br />
Per esempio prima di <i>condividere</i> <a href="http://www.davidorban.com/it/2009/06/andare-a-fondo-di-una-notizia-generalmente-sono-di-piccola-statura/" target="_blank">questo articolo di David Orban</a> di oltre quattro anni fa in cui si chiarisce che non solo non esisteva nessun "Ispettorato per l'Immigrazione" negli USA del 1912 ma che organismi equivalenti, che hanno prodotto ben quarantuno volumi di rapporti non hanno mai redatto quel testo.<br />
Certo, vale la pena di condurre una ricerca approfondita anche nell'Archivio Nazionale ma se si trattava di una fonte tanto facile da reperire com'è che nessuno si ricorda quale fosse e dove reperirla?<br />
Ma soprattutto pensate: chi ha costruito - perché ne sono convinto che sia costruito - quel testo per sollevare in voi l'indignazione e spingervi a influenzare l'opinione pubblica diffondendolo, forse sensibilizzando il paese di fronte al problema del razzismo, domani potrebbe scrivere due righe per sobillare in voi l'esatto contrario il nazionalismo, l'orgoglio patriottico, il senso di superiorità. Oppure la legittimità del mercato selvaggio, la bontà di certi trattamenti su frutta e verdura, la salubrità del nucleare, l'efficacia di determinate cure mediche e così via.<br />
Fate come volete ma ricordatevi: <b>se vi siete bevuti questa potete bervi qualsiasi altra cosa.</b><br />
E basta con le fotocopie, cazzo.</div>
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Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-49784867501463185092013-05-15T09:51:00.000+02:002013-05-15T09:51:09.757+02:00Merda<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIHlr9G9MmZIu7MeH_LDqq-z1c6n29_yGG4_7tUWWpzjpZzXNxpdqtKrWPlKNiEFKCIJXocH12_3N5vqBmYhmtM1dEKIdrQdnC2KzDFYwzvh24eWGtEXAwU3zlmSphKDSo03FvTxCUY4le/s1600/merda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIHlr9G9MmZIu7MeH_LDqq-z1c6n29_yGG4_7tUWWpzjpZzXNxpdqtKrWPlKNiEFKCIJXocH12_3N5vqBmYhmtM1dEKIdrQdnC2KzDFYwzvh24eWGtEXAwU3zlmSphKDSo03FvTxCUY4le/s640/merda.jpg" width="640" /></a></div>
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A tutti quelli che tentano di far leva sui miei sentimenti e dubitano che mangerei carne se fossi costratto a uccidere gli animali che mangio chiederei piuttosto: "ma voi, esattamente, quanta <b>merda</b> maneggiate?" Io diversi secchi al giorno.<br />Fatevene una ragione. Nella società deleghiamo tante di quelle cose che porsi una domanda come quella è davvero stupido.<br />Voi, per esempio, guidereste un'auto se foste costretti a costruirvela? E la pasta ve la trafilate da soli? E il 99 per cento di quello che fate, lo fareste se foste costretti a farlo da soli?<br />E' un quesito idiota.<br />Deleghiamo tutto quello per cui non abbiamo competenza specifica, perché possiamo dedicarci appieno a fare poco ma farlo al meglio.<br />E' così che funziona la società.<br />Ma voi tentate di trasporre la domanda sul piano etico, dei sentimenti e della pietà.<br />E allora la domanda che vi faccio è: "voi, sì voi, che impiegate il vostro tempo per rompermi i coglioni e cercare di farmi venire i sensi di colpa, mentre scrivete le vostre cazzate sull'iPhone o sul vostro Mac nuovo fiammante, o sul vostro cazzo di iPad, ci pensate anche un solo secondo a quei poveracci? Quelle <u>persone</u>, dico, che lavorano in posti da incubo in fabbriche del sud-est asiatico, sotto la soglia minima della decenza salariale, con una sicurezza sul lavoro inesistente, che a volte si buttano dal tetto perché non riescono a stare dietro ai ritmi produttivi solo perché un'azienda dal fatturato interstellare possa vendervi il vostro tanto amato gadget tecnologico del cazzo?"<br /><br />Fareste una figura migliore stando zitti.<br />E magari mangiando una braciolina. Ogni tanto, mica tutti i giorni.</div>
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Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-55025019581004065062013-03-15T16:50:00.002+01:002013-03-15T16:50:33.858+01:00L'esperimento della goccia di pece<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgmamNZF0tKRAbifajbtUz-rqpe5KcqVa1jaNMLN67Voc8IUSfWj0AhwaJ5YUG_ZLpMA3jk7K2JmMkz7NQ0f8QRp1f6i6JMCkKiqoJq2rhBcLCVLP4rv9hyphenhyphengInmvHZou0opU6FuSvW4h0/s1600/588px-Pitch_drop_experiment_with_John_Mainstone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgmamNZF0tKRAbifajbtUz-rqpe5KcqVa1jaNMLN67Voc8IUSfWj0AhwaJ5YUG_ZLpMA3jk7K2JmMkz7NQ0f8QRp1f6i6JMCkKiqoJq2rhBcLCVLP4rv9hyphenhyphengInmvHZou0opU6FuSvW4h0/s320/588px-Pitch_drop_experiment_with_John_Mainstone.jpg" width="313" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">John Mainstone, attuale maintainer dell'esperimento.<br />Photograph courtesy of The University of Queensland.<br />Author: John Mainstone.<br />Released under GFDL - GNU Free Documentation License v 1.2</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> </td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a>
</div>
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C'è un nutrito gruppo di individui, su questo buffo pianeta di questa insignificante galassia, che si merita la mia stima incondizionata e l'apprezzamento più grande per ciò che fa, immagina, escogita e verifica. In questo gruppo annoveriamo soggetti - in vita o ahimé trapassati - appartenenti ai più disparati rami dello scibile umano e delle forme d'espressione artistica. C'è Arturo Sandoval, c'è Douglas Noel Adams, ci sono Euclide, Ernesto Schick, Robert Doisneau, Wil Freeborn, Raymond Queneau, Larry Wall e un sacco di altri nomi che ora evito di elencare per non costringere i più curiosi di voi a cercarli per sapere chi siano e cos'abbiano fatto di tanto mirabile ma credetemi, ce n'è un bel numero.<br />Da oggi, comunque, il numero è aumentato di un'unità grazie all'ingresso di Thomas Parnell, l'ideatore dell'Esperimento della goccia di pece.</div>
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Pare infatti che questo assoluto genio della fisica abbia avuto nel lontano 1927 l'intuizione per un esperimento che avrebbe rivoluzionato, se non i dettami della fisica moderna, quantomeno l'ordine apparentemente sensato delle mie sinapsi, inducendomi istantaneamente a venerarlo.<br />Parnell nel '27 ha riempito di pece un imbuto ed ha atteso pazientemente tre anni perché questa si depositasse docilmente nel collo, poi ha aperto il fondo dell'imbuto ed ha aspettato che questa gocciolasse in un bicchiere.</div>
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La prima goccia è caduta.<br />Dopo quasi nove anni.</div>
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Da allora sono cadute in tutto otto gocce, con simile cadenza, fino al 28 novembre 2000 giorno in cui è caduta appunto l'ottava goccia.</div>
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Quest'ultima ha impiegato circa 12,3 anni a scendere nel bicchiere e capirete ormai dov'è che voglio andare a parare.</div>
<div style="text-align: justify;">
I tempi sono maturi.</div>
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Sarà questione di attimi? Di mesi? Ancora di anni? Quel che è certo è che ora, conosciuta la scansione temporale dell'esperimento e verificatane l'ineluttabilità, a fare il gioco è la trepidazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo sento, mi sembra di vederla oscillare, occhieggiare sorniona.</div>
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Cado.</div>
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No, scherzavo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E invece cado.</div>
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Maledetta goccia, lo so che stai per cadere.</div>
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Se cadesse davvero dovremmo dare una festa, ubriacarci tutti alla memoria del professor Parnell e in onore di John Mainstone, attuale <i>maintainer</i> dell'esperimento. Già, perché dal 1927 a oggi pare che nessuno, dico NESSUNO abbia mai visto una delle otto gocce cadere, tanto che <a href="http://pitchdrop.physics.uq.edu.au:8081/flash.html" target="_blank">è stata installata perfino una webcam</a> al Livello 2 del Parnell Building della Scuola di Matematica e Fisica
presso il campus Santa Lucia dell'università del Queensland, puntata sull'imbuto in modo che almeno uno di questi avvenimenti venga registrato. Tuttavia la caduta dell'ultima goccia non è stata ripresa né registrata per un guasto tecnico.<br />Inutile dire che quest'esperimento ha permesso di determinare agilmente e come si conviene a una Scienza che sta al passo con i mutamenti della società, il grado di viscosità della pece, circa 230 miliardi di volte quello dell'acqua, oltre a illustrare quello che Parnell voleva far capire ai propri studenti: certi solidi non sono solidi ma solo fluidi altissimamente viscosi.</div>
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Ma ora basta scrivere, bisogna che guardi quella dannata webcam.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potrei essere il primo.</div>
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</div>
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Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-24810567879231661352012-07-19T17:56:00.000+02:002012-07-19T17:56:38.342+02:00Condivisioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3K3npoKE5prmBSkBhLK-xyZyeD5FTPWV6eWdHCiOuHlOKg9AHcaRVqJDGD1elMaJtoV4FCAFikRuzI-0-ItH2YIUz2heow_qb4eHel2Y9WRe57bg3d2HsxnrQ0o7iTGK02NlalbcnEB_w/s1600/inquilini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3K3npoKE5prmBSkBhLK-xyZyeD5FTPWV6eWdHCiOuHlOKg9AHcaRVqJDGD1elMaJtoV4FCAFikRuzI-0-ItH2YIUz2heow_qb4eHel2Y9WRe57bg3d2HsxnrQ0o7iTGK02NlalbcnEB_w/s640/inquilini.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
E' un po' di tempo che in rete gira questa foto, tra l'ilarità generale e l'invidia di non vivere in un condominio come questo.<br />
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Quello che mi domando è:<br />
Possibile che nessuno si sia reso conto che questi due biglietti li ha scritti la stessa persona?<br />
Non è che serva un perito grafologo, questo beota non ha fatto nemmeno la fatica di far scrivere il secondo biglietto a un altro. Le M, le Z, le G, le N sono perfettamente identiche.<br />
Cretini.<br />
Ma qual è il problema?
Ve lo dico io qual è. Che stiamo perdendo il controllo di noi stessi. Nessuno ha più il minimo senso critico; si guarda, si ridacchia perché tutti ridono, e se hanno condiviso su Facebook vuol dire che è una GANZATA, si clicca sul più vigliacco marchingegno mai ideato e si "condivide".<br />
Ma cosa cazzo condividi? Idiota.<br />
Si condividono le cose nostre, non l'aria fritta. Io per condividere la mia birra devo privarmene di qualche sorso, è così che la condivisione acquista un valore morale.<br />
Queste sono fotocopie digitali a costo zero, che in realtà hanno un costo nascosto: quello della nostra dignità.
Perché se non siamo più in grado di distinguere il reale dal fittizio poi è inutile che scendiamo in piazza a protestare.<br />
Chi sta al potere e fa cazzate ce l'abbiamo messo noi.<br />
E forse, anche la protesta di piazza, qualcuno ce l'ha rivenduta come ganzata.<br />
Su Facebook.
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</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-29628272446211996962012-06-12T16:16:00.000+02:002012-06-13T11:24:51.582+02:00Siamo tutti Bandiera Blu<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a>
</div>
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Ma tutti, eh. Siamo tutti Bandiera Blu. Tutti fieri di avere lo straccetto sventolante con il bollino di qualità. Qualità dell'acqua, della spiaggia, dei servizi. Un mare migliore degli altri mari. Peccato che la Bandiera Blu ce l'abbiano tutti. Io onestamente non l'ho ancora capita questa cosa; com'è che tutti hanno la Bandiera Blu? Com'è che nessuno si dà da fare per chiarire esattamente a cosa si riferisce quell'onorificenza? Perché vedete, il fatto di vedersela assegnare anche solo per una determinata spiaggia pare che autorizzi automaticamente ogni amministrazione a sventolare il vessillo come se tutto il comune se ne potesse fregiare. Oddio, a essere onesti Piombino (anch'essa misteriosa assegnataria della Bandiera Blu, vista la presenza di un porto industriale e turistico oltre che di un approdo per imbarcazioni da diporto che ha devastato un bellissimo golfo urbano) perlomeno nei manifesti lo dice chiaramente che si riferisce al parco costiero della Sterpaia e nelle spiagge cittadine non sventolano questi graziosi cenci azzurri.
A San Vincenzo invece pare che tutti siano ciechi.
Due giorni fa ecco la cerimonia in pompa magna per l'assegnazione del riconoscimento (tra l'altro genialmente programmata in contemporanea alla partita della nazionale).
Oggi, una delle tante giornate comuni in cui le fasce tricolori stanno nell'armadio, vai a prendere il caffè dopo pranzo ed ecco quello che trovi. Giudicate da soli.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Tr-vO8aeJySmf3Z_wUcnnbWrE3A_NIx48v-ZAGlItsstDKwflZ2k357SpOWWINjDfO1lEkB-Zt4hXoAFUL3AvmUhvuzS9CsqTe-1-epwPB4XOzJBFwO_hM-_rf4MOWncHlGekcXIgKeq/s1600/fognone_s.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Tr-vO8aeJySmf3Z_wUcnnbWrE3A_NIx48v-ZAGlItsstDKwflZ2k357SpOWWINjDfO1lEkB-Zt4hXoAFUL3AvmUhvuzS9CsqTe-1-epwPB4XOzJBFwO_hM-_rf4MOWncHlGekcXIgKeq/s640/fognone_s.jpg" width="640" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-62057722825359800332012-03-13T18:27:00.002+01:002012-03-13T18:27:37.034+01:00Vanity Fair<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi domando quanti siano, tra tutti gli abbonati a <i>Vanity Fair</i>, quelli con un'idea anche minima di chi fosse <b>William Makepeace Thackeray</b>; mi chiedo al contempo se avrebbero sottoscritto ugualmente un abbonamento qualora la rivista fosse stata chiamata con l'equivalente italiano, titolo dall'aria francamente spocchiosa per una rivista. Senza contare poi che Thackeray prendeva bellamente per i fondelli proprio quelli che la rivista invece rappresenta e raccoglie.<br />
Buffa ironia. E' che, per quanto ci si sforzi di voler circondare il prossimo di citazioni letterarie, lo sforzo è vano e deprimente.<br />
Basti pensare a tutti quelli che credono che, del film "Dracula di Bram Stoker", il signor Stoker sia il regista.<br />
Sarebbe semplice, basterebbe applicarsi un minimo; voglio essere generoso: basterebbe <b>informarsi</b>. Mica per nulla, per poter fare delle conversazioni un minimo decenti.<br />
Io mica l'ho letto, <i>Vanity Fair</i>.<br />
No, cristosànto, non l'ultimo numero della rivista, il romanzo.<br />
Vabbè, ci rinuncio.
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</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-36861989469284031502011-08-30T16:27:00.000+02:002011-08-30T16:27:45.294+02:00La macchina bianca<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Voi che vi comprate la macchina bianca, voi stolidi esseri subumani, vorrei polverizzarvi. Perché la macchina bianca è orribile, pare un taxi declassato, e come diceva il mi' nonno (mi si racconta) "sembra la macchina del lattaio"; non che ce l'abbia coi lattai, anche perché praticamente sono scomparsi e quei pochi che sono rimasti, la macchina se la comprano di un colore sensato. Oppure, qualora fosse un Mercedes, la macchina bianca è da pappone.<br />
Sappiatelo.<br />
Con coscienza e serena rassegnazione. Tutti si volteranno per cercare con lo sguardo il catenone d'oro al vostro collo, brillante di spocchia sul petto villoso, e il pataccone al polso.
Oltre alla mignotta sul sedile del passeggero, ovvio.
Per l'amore delle vostre brave mogli, non fatelo. Non umiliatele così.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma soprattutto,</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
io vi odio perché la vostra <b>stramaledetta</b> macchina bianca parcheggiata a bordo strada, o in una piazzola, <b>sembra l'auto della municipale</b> e l'istinto di conservazione fa sì che, anche se si viaggia rispettosamente dentro i limiti, le mani stringano le leve dei freni nel disperato tentativo di inchiodare ed evitare un ipotetico malvagio autovelox che ormai ci ha tanto condizionati da renderci i cani di Pavlov dell'extraurbana. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Invece passo, a trentacinque all'ora, e vi vedo lì, che pisciate al guard-rail, con la moglie seduta che aspetta e i bimbi dietro a fare casino.
Voi pisciate e non mi sentite ma state sicuri: tremende maledizioni azteche si abbatteranno su di voi, ma soprattutto sulla vostra stramaledetta macchina bianca.
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-57804026614019308692011-03-21T13:14:00.001+01:002011-03-21T14:01:14.198+01:00Il mondo appartiene ai vegetali. Una riflessione su chi non mangia carne.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Non li capisco e non li capirò mai.<br />
I vegetariani, dico.<br />
Mi sono chiesto tante volte il perché di questa scelta di non mangiare carne o i derivati della carne; ho parlato con molti di loro e alla fine sono arrivato a classificare le loro motivazioni in due grandi categorie: quelle di ordine igienico-nutrizionistico e quelle di ordine etico-spirituale.<br />
Sulle motivazioni legate all'alimentazione onestamente ho sentito dire di tutto, dagli estremismi di chi la mette sul piano "mangia una fetta di salame e morirai di carcinoma" alla pacata ragionevolezza di "si campa benissimo senza carne" fino ad assurdità snob come "non mangio carne perché sono più evoluto di te". Io avrei argomenti feroci ma li tengo per me per il semplice fatto che, come la stragrande maggioranza di questi soggetti che chiamerò per brevità "salutisti", io non sono un nutrizionista. Sono uno di quelli che, invece di leggere in rete e illudersi di avere competenze in campi dello scibile umano che non ha mai avuto il piacere di acquisire, quando ha le tonsille gonfie e in fiamme va dal medico e chiede un parere a lui. Quindi, anche in tema di alimentazione, non posso che rimettermi ai pareri dei nutrizionisti; peccato che da cent'anni non facciano che scornarsi sull'una o sull'altra posizione senza venire a capo di nulla. Quelli carnivori, quelli onnivori, quelli vegetariani, quelli vegani (che fino a qualche anno fa credevo fossero i mostri di Vega, i nemici di Goldrake), quelli fruttariani, che mi sentirei scemo solo a dirlo e qualsiasi altro -ianesimo si possa pensare di abbracciare.<br />
La verità è che non si metteranno mai d'accordo. Basta vedere Veronesi: famoso oncologo, vegetariano, digiuna un giorno a settimana (il giovedì, se vi interessa) ed è presidente... dell'agenzia per la sicurezza del nucleare! Questo combatte il cancro, ogni tanto digiuna come se fosse una cosa naturale nutrirsi a giorni alterni, sostiene a spada tratta una tecnologia che produce scorie radioattive e io dovrei ascoltarlo se mi consiglia su come mangiare? Vabbè, lasciamo stare.<br />
Decisamente, l'argomento salute non mi sembra affrontabile né tantomeno impugnabile con assoluta inequivocabile certezza su una posizione definita.<br />
<br />
Posto che non si possa quindi procedere su questa strada non restano che gli argomenti etico-spirituali. Sostanzialmente questo nutrito gruppo di vegetariani convinti basa la propria scelta sull'assunto che non si debba mangiare carne per non uccidere gli animali. Perché la vita è sacra.<br />
Vi svelerò un segreto: i vegetali sono vivi.<br />
Nascono, crescono, combattono, si muovono, si riproducono, invecchiano e muoiono proprio come facciamo noi, come fanno i pesci, i batteri, i teneri panda (che sono delle bestie ferocissime con l'evidente intento di estinguersi, solo che non glielo lasciamo fare in pace), le meduse e miliardi di altre forme di vita diversissime tra di loro.<br />
Decidere di non uccidere gli animali non è nobile e generoso, è ipocrita, sciocco e palesemente basato sul pregiudizio.<br />
Quale pregiudizio? Ma è così lampante: quello di avere la presunzione di sapere quali forme di vita abbiano un valore e quali no, ma soprattutto tanto sciocco da pensare che si possa vivere senza uccidere.<br />
Fatevene una ragione. E' una legge di natura, la legge alla base della lotta per la sopravvivenza, la linfa stessa dell'evoluzione. Non vivremo mai in uno di quei mondi idilliaci che vediamo nei giornaletti dei Testimoni di Geova dove i bambini giocano coi ghepardi e gli orsi giocano placidi in giardino; i bambini, per il ghepardo e l'orso, sono merenda.<br />
Cosa fa un vegetariano se le formiche gli invadono casa? Le invita dolcemente a uscire? Dubito. E le formiche potrebbero perfino avere ragione e obiettare che il loro formicaio stava lì da prima che lui costruisse la stramaledetta casa.<br />
Non c'è una zona franca nei principi morali; o li si segue sempre o sono comportamenti di comodo. Perché dovrei risparmiare gli animali e uccidere i vegetali senza pietà? E' solo perché psicologicamente non li percepiamo vivi alla stessa maniera, perché il loro modo di vivere è più diverso dal nostro di quanto non lo sia quello degli animali. Ma le meduse? Le zanzare? Il dugongo? Avete presente quanto siano diversi da noi? E' un po' come la storia degli abitanti di Flatlandia che non riuscivano a comprendere la sfera e la percepivano come un'alterazione temporale... ma sto divagando. Insomma, il concetto è questo: se non uccido nulla, muoio io.<br />
A meno di non imparare a nutrirmi esclusivamente di minerali, frutti spontanei e carogne, ma la vedo dura.<br />
Non solo: le scelte etiche sono sempre motivate per definizione da una chiara seppur arbitraria suddivisione in ciò che è bene e ciò che è male. Ora, se anche io mi ponessi il problema etico, di fronte all'elementare constatazione del fatto che sia gli animali sia i vegetali siano forme di vita, dovrei quantomeno stabilire una scala di valori ed è esattamente quello che fa la maggior parte dei vegetariani: stabilisce arbitrariamente che le forme di vita animali siano più degne di essere risparmiate di quanto non lo siano quelle vegetali. Certo, un dolce peloso gattino fa più tenerezza di un sedano o di un ciuffo di bietola verso i quali il nostro coltello non esita un secondo. Un mattatoio impressiona più di un passaverdura. Eppure pensateci un attimo: in linea di massima gli animali sono nostri antagonisti nella catena alimentare; i carnivori in primo luogo perché rappresentano una minaccia fisica e gli erbivori perché comunque si nutrono di risorse delle quali potremmo nutrirci noi. Inoltre consumano ossigeno e producono anidride carbonica. I vegetali invece, sempre in linea di massima, non sono aggressivi con l'uomo, utilizzano la nostra anidride carbonica e grazie alla fotosintesi producono l'ossigeno che ci consente di sopravvivere mantenendo l'equilibrio sul pianeta; si nutrono di minerali e di sostanze organiche di decomposizione dei loro stessi esemplari deceduti e quindi non solo permettono la nostra esistenza, ma neanche ci sottraggono risorse.<br />
Se dovessi essere riconoscente verso qualcuno perché mai dovrei pensare agli animali?<br />
Tutto questo non per dire (con lo stesso piglio categorico dei vegetariani & C.) che dovremmo nutrirci di sola carne, mi pare ovvio che sarebbe altrettanto sciocco; ma se dovessi cercare una motivazione logica alla scelta di non mangiare <i>affatto</i> carne, onestamente, non sarei davvero in grado di trovarla.<br />
Il buon senso è la mia unica etica. Quando dico questo penso a tutti quei vegetariani che si dannano l'anima a sostituire psicologicamente i prodotti animali e se ne escono con il seitan in forma di hamburger, che per quanto ti sforzi con l'immaginazione saprà sempre di cartone. Quelli che ti dicono che non bevono latte perchè il latte è cibo adatto per i vitelli; certo, e il latte di soia con cui lo sostituiscono, invece, è il cibo naturale degli umani... Quelli che ti mettono in guardia sugli ormoni che danno agli animali da allevamento e ignorano volutamente le tonnellate di pesticidi e concimi azotati che ingoiano con la verdura. Quelli che si preoccupano per le conseguenze degli ormoni ma ignorano che il concetto di ormone è del tutto relativo; per esempio, per i vegetali l'alcool è un ormone. Ci preoccupiamo forse di bere un bicchiere di vino? No. Questo non per dire che gli estrogeni facciano bene, quanto per illustrare con quale ingenua ignoranza tanti parlino di cose di cui non sanno assolutamente nulla, usando terminologia impropria e mutuata dalla televisione che la dice lunga sulla competenza con cui abbiano valutato il problema e l'accuratezza con cui si siano documentati. E del fatto che praticamente tutto il grano che mangiamo oggi e i suoi derivati siano stati geneticamente modificati con le radiazioni glielo dite voi o glielo dico io? Il grano duro Creso è stato creato trent'anni fa nei laboratori del Centro Ricerche Nucleari della Casaccia bombardando piante di grano con le radiazioni per indurre mutazioni casuali. Casuali, dico. Ma di quello non si preoccupano. Sono troppo impegnati a farti la predica perché mangi prosciutto. Una volta mi è perfino capitato di pranzare con uno stimato professionista che si reputava vegetariano. Gli hanno chiesto il perché di questa scelta e lui ha iniziato con delle banalità spirituali concludendo che <i>"insomma, io non mangio i cosiddetti esseri viventi"</i>. Poi è arrivato il cameriere, in tre abbiamo ordinato penne all'arrabbiata e lui... spaghetti col tonno!<br />
<br />
In conclusione, questa non è una filippica per convincere la gente a mangiare esclusivamente costate di manzo e braciole di maiale; piuttosto, si tratta di un'analisi un tantino più obiettiva di quella che tanti, folgorati dall'emotività o frettolosi di trarre conclusioni fanno prima di prendere determinate e drastiche decisioni.<br />
Credetemi, non è che la carne sia <i>il male</i> o che siate cattivi se mangiate carne. Non fatemi la morale, uccidete esattamente come me, è la natura.<br />
<i>Est modus in rebus</i>. La chiave è tutta lì.</div><div style="text-align: justify;"></div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-37960177810407273292011-01-19T15:58:00.000+01:002011-01-19T15:58:11.243+01:00La Posta Prioritaria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Siamo - credo - l'unico paese al mondo che ha la posta "prioritaria rispetto al nulla". Mi spiego: un tempo c'era la posta ordinaria; se uno voleva fare veloce faceva un Espresso. Semplice no? Lo dice anche il nome. Si capisce, che fa prima.<br />
Poi si sono inventati la <b>Posta Prioritaria</b>, che dietro corresponsione di pochi spiccioli extra ci garantiva che venisse inoltrata prima di quella ordinaria. E già qui ci sarebbe da questionare sul fatto che questo piccolo incentivo pecuniario potesse essere di fatto equiparato alla mazzetta, a un'organizzata forma di corruzione a listino che faceva sì che la <i>mia</i> lettera, col bollino blu, partisse prima della <i>tua</i> lettera da pezzenti, senza bollino.<br />
Ironia della sorte, dopo qualche anno la posta ordinaria, chissà ad opera di quale incomprensibile impeto di giustizia e uguaglianza dei popoli, è svanita. L'unica rimasta, la Prioritaria, continua a chiamarsi così ma è di fatto la più lenta di tutte e quindi è prioritaria ma rispetto a niente. Evvabbè, siamo in Italia, mi si dice.<br />
Quello che mi fa sorridere però è che, priorità o meno, le nostre lettere viaggiano e hanno viaggiato in un caos totale e disorganizzato per decenni, sempre in balia del rischio di andare smarrite. Perché per non smarrirla, la posta, occorre prestare attenzione e fare tutto esattamente come deve essere fatto. Com'è che ci si assicura che le Poste eseguano tutto come da manuale? Semplice: con la <b>Raccomandata</b>.<br />
Notate il lato comico?<br />
In Italia, se non sei raccomandato, puoi avere tutta l'urgenza che vuoi. Non arriverai da nessuna parte.</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-13968833342329375952011-01-14T16:39:00.000+01:002011-01-14T16:39:17.808+01:00Il calendario della topa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Sì, ce l'ho ancora con Oliviero Toscani.<br />
<i>"A questo giro cosa ci sarà da lamentarsi?"</i>, direte voi.<br />
No, nulla.<br />
E' che appena qualche mese fa il nostro caro Oliviero pontificava - interpellato dai giornalisti - riguardo all'utilizzo di un <b>culo</b> (sì, un culo, e un bel culo, per giunta) per i manifesti della campagna pubblicitaria dell'<b>APT Massa-Carrara</b>. Diceva, Oliviero, che usare immagini di nudo in pubblicità è una cosa antiquata e mediocre e che lui, paladino del buon gusto ma anche genio dell'advertising, avrebbe fatto senz'altro meglio.<br />
Poi, dopo averci deliziati con la campagna di <b>Almo Nature </b>dove ha preso uomini e donne nudi e ha messo loro in faccia maschere da animali (bella bella, eh?) finalmente partorisce il nuovo favoloso e inaspettato colpo di genio:<br />
<br />
<b>Il calendario della topa</b>.<br />
<br />
Oh yeah. L'amico mammifero ha realizzato il <b>calendario 2011</b> per il <b>Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale</b>. Le foto sono, beh, tanto ormai la fascia protetta non esiste più: sono immagini di <i>passere in primo piano</i>.<br />
Fine.<br />
Sì, sì, tutto lì.<br />
Geniale no?<br />
E' qui che si vede il vero provocatore, l'audace, l'innovatore.<br />
<br />
Bravo.<br />
Anzi, bravone.<br />
<br />
Però, come direbbero a Livorno, <i>mattilevidiùlo</i>!</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-87362279166791363992011-01-14T16:03:00.000+01:002011-01-14T16:03:46.483+01:00Oliviero peggiora di giorno in giorno...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Vi ricordate la farsa di Nuovo Paesaggio Italiano?<br />
<br />
Bene.<br />
<br />
L'aggiornamento è che di fatto ancora non hanno prodotto un tubo, a parte quella striscia malamente incollaticcia di fotografie nel piazzale di Petra.<br />
<br />
Tra l'altro mi piacerebbe sapere come ha superato i temporali della settimana scorsa <i>(nota: era il 12 Agosto 2010).</i><br />
<br />
Ma Qualcosa si muove. Cosa? Quasi nulla... E' che per semplificare il processo di upload hanno allestito una pagina apposita dove riportano finalmente la licenza, che ora... è lievemente cambiata e per di più è contraddittoria!<br />
<br />
<br />
La pagina è questa:<br />
<br />
<a href="http://www.nuovopaesaggioitaliano.it/register" rel="nofollow">www.nuovopaesaggioitaliano.it/register</a><br />
<br />
<br />
e potete leggere testualmente che con l'invio uno accetta "<i>il trasferimento, in via non esclusiva, gratuita e per tutta la durata della loro efficacia e validità, di tutti i diritti di utilizzo delle fotografie, mediante qualsiasi mezzo di comunicazione, di conservazione e archiviazione, a qualunque scopo, economico e non, tra i quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, il diritto di pubblicazione, di riproduzione, di modificazione, di trasformazione, di distribuzione, di messa in commercio, di messa a disposizione del pubblico, di catalogazione in data-base anche accessibili al pubblico, di cessione in tutto o in parte a terzi.Dopo l'invio tutto il materiale fotografico entrerà nell'esclusiva e integrale disponibilità di di Oliviero Toscani Studio."</i><br />
<br />
Qualcuno me la spiega?<br />
<br />
Il trasferimento dei diritti è <b>in via non esclusiva</b> ma con l'invio tutto il materiale diventa di <b>proprietà esclusiva</b> di Toscani.<br />
<br />
Ma insomma, di chi sarebbero queste foto?<br />
<br />
Riescono a peggiorare di volta in volta...</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-50870708087086928982011-01-14T16:00:00.000+01:002011-01-14T16:00:31.523+01:00La farsa di Nuovo Paesaggio Italiano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Questa <a href="http://www.nuovopaesaggioitaliano.it/">simpaticissima iniziativa di Oliviero Toscani</a> sta diventando grottesca.<br />
Se andate a vedere <a href="http://www.facebook.com/pages/Nuovo-Paesaggio-Italiano/128709240481386">la pagina dedicata al progetto qui su Facebook</a> vi imbatterete in commenti imbarazzanti.<br />
ad esempio, quello di Antonio Menconi, che dice:<br />
<br />
<i>"Ho inviato una foto (da anni colleziono gli orridi del paesaggio italico) ma ho ricevuto una liberatoria che è un capestro."</i><br />
<br />
o quello di Rosalba Zucco, che risponde:<br />
<br />
<i>"Io ho negato il consenso, quando l'ho letta.</i><br />
<i>Mi sembrava che fosse il minimo, a fronte dell'assoluta cessione dei diritti, chiedere che almeno venisse garantito il nome dell'autore, ma non ho ricevuto neppure risposta."</i><br />
<br />
la liberatoria, volete leggerla? eccola:<br />
<br />
<i>[...] dichiara di accettare le seguenti condizioni</i><br />
<i><br />
</i><br />
<i>- l’assenza di diritti di terzi sulle fotografie inviate;</i><br />
<i>- la legittimità dell’acquisizione delle fotografie e l’assenza di violazioni di qualunque diritto di terzi;</i><br />
<i>- l’assenza di precedenti pubblicazioni delle medesime;</i><br />
<i>- il trasferimento, in via esclusiva, gratuita e per tutta la durata della loro efficacia e validità, di tutti i diritti di utilizzo delle fotografie, mediante qualsiasi mezzo di comunicazione, di conservazione e archiviazione, a qualunque scopo, economico e non, tra i quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, il diritto di pubblicazione, di riproduzione, di modificazione, di trasformazione, di distribuzione, di messa in commercio, di messa a disposizione del pubblico, di catalogazione in data-base anche accessibili al pubblico, di cessione in tutto o in parte a terzi.</i><br />
<i><br />
</i><br />
<i>Dopo l’invio tutto il materiale fotografico entrerà nell’esclusiva e integrale disponibilità di oliviero toscani studio.</i><br />
<br />
Non so, a questo punto, quanto sia il caso di pubblicizzare una cosa del genere.<br />
Ma soprattutto, io ho scritto loro per avere maggiori informazioni e non mi hanno mai risposto.<br />
<br />
E infine, caro Oliviero, ci spiegheresti per cortesia a cosa diavolo ti serve avere i diritti esclusivi sulle foto con cui ti aiutiamo a farti bello col mondo?<br />
<br />
Uno deve regalare le foto e fidarsi.<br />
Ma lo sapete voi cos'ha detto Toscani in un'intervista? Ve lo dico io:<br />
<br />
<i>A me capita spesso di fare utilizzare le mie opere agli altri, ma chiedo sempre: "Fatemi vedere come le utilizzate"</i><br />
(la fonte è questa: <a href="http://www.scarichiamoli.org/main.php?page=interviste%2Ftoscani">http://www.scarichiamoli.org/main.php?page=interviste%2Ftoscani</a> )<br />
<br />
Come sarebbe? per LUI vale e per NOI no?<br />
<br />
Mi dovrei fidare di uno che ha criticato pubblicamente l'uso del nudo nella campagna pubblicitaria dell'APT Massa-Carrara (fonte: <a href="http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2010/06/19/news/poveretti-non-hanno-buon-gusto-2102806">http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2010/06/19/news/poveretti-non-hanno-buon-gusto-2102806</a>) dicendo <i>"Cos'ho fatto di male per commentare questa mediocrità, l'opera di questi poveretti..."</i> e un minuto dopo realizza la campagna per Almo Nature fotografando <b>uomini e donne nudi con delle maschere da cani e gatti</b>.<br />
Quello sì che è gusto.</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-75746560833386292542010-10-11T16:54:00.000+02:002013-02-14T10:17:34.014+01:00Caro Franco, che straminchia dici?<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Tempo addietro ho dovuto viaggiare in auto per lavoro. L'auto non era mia. La radio era sintonizzata su non so cosa. Passavano "Shock in my town", di Battiato. Me l'ero quasi dimenticata.<br />
Grazie agli dèi del cielo, direte voi. Ma il Male e' sempre in agguato, e purtroppo si propaga via radio.<br />
E' nata spontanea la domanda: "caro Franco, che straminchia dici?". No, dico, fate voi:<br />
<br />
<br />
<br />
<i><b>Shock in my town</b><br />
<br />
Shock in my town<br />
velvet underground<br />
<br />
Ho sentito urla di furore<br />
di generazioni, senza più passato,<br />
di neo-primitivi<br />
rozzi cibernetici signori degli anelli<br />
orgoglio dei manicomi.<br />
<br />
Shock in my town<br />
velvet underground<br />
<br />
Ho incontrato allucinazioni.<br />
Stiamo diventando come degli insetti; simili agli insetti.<br />
Nelle mie orbite si scontrano tribù di sub-urbani,<br />
di aminoacidi.<br />
<br />
Latenti shock<br />
shock addizionali, shock addizionali<br />
sveglia Kundalini,<br />
sveglia Kundalini, sveglia Kundalini<br />
per scappare via dalla paranoia<br />
mescalina<br />
come dopo un viaggio con la mescalina che finisce male<br />
nel ritorno.</i><br />
<br />
<b>Velvet Underground?</b> Lou Reed per favore citalo in giudizio.<br />
<b>Signori degli anelli? Tribu' di aminoacidi?</b> Ma stiamo forse scherzando?<br />
E <b>Kundalini</b>, come ci ricorda anche il buon Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucault", tentavano di risvegliarlo alcuni iniziati cavalieri Templari dandosi <b>un bacio sul culo</b>. Cosi', per dire.<br />
Vorrei sapere in quanti invasati osannatori di Battiato sappiano cosa sia Kundalini.<br />
<br />
Fatemi capire, c'e' forse una sola ragione al mondo per la quale dovrei sentirmi uno sciocco snob o un incolto e insensibile buzzurro nel cercare di gridare a squarciagola "Franco che cazzo dici"?<br />
<br />
Poi trovo gente che non conosce Jerry Garcia, <b>ma per piacere</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-58378119086964430552010-07-08T12:36:00.000+02:002010-07-08T12:36:26.477+02:00Allontanarsi dalla linea gialla<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">Di fatto, è un problema topologico.<br />
<i>"Treno in arrivo al binario sette, allontanarsi dalla striscia gialla".</i><br />
Certo, ma io sono <b><i>già</i></b> sulla banchina del binario sette, ovvero quella che divide il binario sei dal binario sette, e di strisce gialle ce ne sono due.<br />
Se mi allontano da una mi avvicinerò all'altra, contravvenendo inevitabilmente alla prescrizione verbale dell'altoparlante. Che faccio? Me ne infischio? Non posso mica, il binario è pieno di gente, che penserebbero di me? Lo so che mi stanno osservando.<br />
Allora tergiverso. I fari del treno ancora non si vedono. Cosa posso escogitare?<br />
A pensarci bene, anche se mi fossi trovato sulla banchina del binario uno, con una sola linea gialla, che avrei potuto fare? La sfericità del pianeta gioca contro di me: in un senso mi allontano, ma lungo il cerchio massimo che passa sotto ai miei piedi, beh, nell'altro senso mi avvicino alla stessa linea. Non c'è scampo, io lo so che qualsiasi cosa faccia verrà un ferroviere cattivo e vorrà multarmi. Povero me.<br />
I fanali del treno fanno capolino all'orizzonte e il tempo stringe. In fin dei conti non mi hanno mica detto entro quando allontanarmi, potrei anche prendere tempo e ragionare.<br />
Cristo, dev'esserci una soluzione.<br />
Poi, d'improvviso, mi rendo conto di essere già <b><i>oltre</i></b> la linea gialla, proprio tra quella stramaledetta linea e il binario, dove i relitti di bottigliette, giornali, accendini e perfino una scarpa mi guardano sconsolati e sbiaditi da anni di sole, pioggia ed esalazioni di formaldeide dalle vecchie traversine di legno.<br />
Una scarpa?<br />
Il terrore mi assale.<br />
Dev'essere successo anche a lui.<br />
Al proprietario della scarpa, intendo; era oltre la linea gialla, si è dovuto allontanare dalla linea gialla ed è finito sul binario. Poi il treno deve aver fatto il resto.<br />
Oddio, mi immagino la scena, gli schizzi di sangue sulle gonne di trina delle vecchiette in attesa del regionale. Brrrr. E la mia scarpa che resta sul binario, per mesi.<br />
Oddio, veramente porto i sandali, ma non mi pare il momento di fare del puntiglio. <br />
I fanali sono decisamente vicini, e ora l'esigenza di una soluzione brillante si fa decisamente opprimente. Penzolando sul bordo del binario mi spremo le meningi ma non esce uno straccio di soluzione, allora mi rannicchio e stringo gli occhi, combattuto tra il contravvenire al regolamento e fare una figura da terribile maleducato con i presenti oppure obbedire al <i>diktat</i> del dannato altoparlante e gettarmi sulle rotaie.<br />
Certo, morirei.<br />
Salto... non salto... salto... non salto...<br />
Il treno è a pochi metri, il macchinista mi vede pericolosamente sul'orlo della banchina ma io no. Io sono paralizzato dal terrore e non vedo e non sento nulla.<br />
Eccetto HONK.<br />
Anzi, <b>HOOOOOOOOOOONK</b>.<br />
La sirena del treno è l'unica cosa che perfora le barriere uditive del mio terrore, e allora salto.<br />
Ma in alto, un salto repentino, secco, come una locusta, con una piccola ma poderosa parabola.<br />
Fortunatamente, verso la banchina.<br />
E' allora che capisco tutto.<br />
Era così semplice: un salto. Verso l'alto. L'unico movimento possibile che ci fa contemporaneamente allontanare da qualsiasi dannata linea gialla di questo pianeta!<br />
Niente contravvenzione, ah-ha! Forza, ferrovieri malvagi, venite pure, non mi fate paura!<br />
Salgo sul treno, mi siedo al finestrino, e mentre il treno riparte mi volto a guardare la banchina del binario quattro, piena di gente. La voce dell'altoparlante annuncia:<br />
<i>"treno in arrivo al binario quattro, allontanarsi dalla linea gialla"</i>.<br />
E per un attimo mi immagino di vederli con la coda dell'occhio, tutti che saltano all'unisono, vecchi e bambini, neonati nella carrozzina, venditori ambulanti, giovani spose, perfino i cani. Tutti uniti in un salto d'esultanza per il treno che arriva, che di questi tempi è anche un gran culo, vederlo arrivare in orario.<br />
E così, mentre mi assopisco contento per la brillante risoluzione del problema, penso tra me e me: ma invece di disegnare linee gialle, non bastava che dicessero "<i>sta arrivando il treno, prestate attenzione"</i>?</div><div style="text-align: justify;"></div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-12061272481237564482010-07-06T11:28:00.000+02:002010-07-06T11:28:20.098+02:00Quelli che mi stanno sul culo - parte seconda<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a> </div><div style="text-align: justify;">E come promesso ecco che rilancio un nuovo emozionante elenco di cosa mi sta sul culo, a integrazione del precedente <a href="http://uncaffecongorgia.blogspot.com/2009/12/quelli-che-mi-stanno-sul-culo.html">che trovate QUI</a>, se volete farvi due risate.</div><div style="text-align: justify;">Mi stanno sul culo:</div><div style="text-align: justify;">- Quelli che abusano della D eufonica (lo so l'avevo già detto ma mi fa smattare) e scrivono boiate come "ad i partecipanti" e "od anche".</div><div style="text-align: justify;">- I milanesi che abusano dell'interiezione "dài", infilandola in tre frasi su quattro in posizioni improbabili persino quando sono formalissimi. Sappiatelo: quel "dài" in un colloquio formale assume il valore di una fastidiosissima presa di confidenza.</div><div style="text-align: justify;">- Oliviero Toscani. Mi starebbe sul culo anche se mi facesse un assegno.</div><div style="text-align: justify;">- quelli che non sanno comunicare e poi si lamentano perché non hai fatto una cosa che non ti hanno mai detto di fare.</div><div style="text-align: justify;">- quelli che dicono di vestire sportivo, poi si mettono i pantaloni stirati, una camicia lilla e un golfino. vi dirò un segreto: sportivo significa che potete farci dello sport, con quell'abbigliamento, e a parte il bridge del venerdì spiegatemelo voi quale altro sport avreste intenzione di praticare.<br />
- quelli che ti chiedono espressamente una cosa e poi quando ti perdi a dirgliela non ti ascoltano.</div><div style="text-align: justify;">- quelli che al bar si dimostrano privi di senso critico e ordinano una bevuta a caso tanto per avere qualcosa in mano. Per esempio, quest'anno tutti lo spritz. spiegatemi com'è che l'anno scorso non piaceva a nessuno, c'è da cinquant'anni, lo spritz (e fa schifo).<br />
- Oliviero Toscani. Sì, lo so, mi ripeto. </div><div style="text-align: justify;">- quelli che ti dicono che non hai capito. ho capito benissimo, e se non ho capito, è colpa vostra. altrimenti vuol dire che mi ritenete idiota, ditemelo apertamente e ne discutiamo...</div>- quelli che non leggono quello che scrivi o ascoltano quello che dici ma pretendono di ribattere perché <i>se lo immaginano</i>, loro, quello che hai pensato.<br />
- gli Svizzeri. Un vecchio classico.<br />
- i millantatori, in special modo quelli che in certe occasioni e con certi soggetti sono splendidi e con altri sono accondiscendenti/umili/finti tonti.<br />
- quelli con la Verità in tasca.<br />
- avevo già detto, per caso, Oliviero Toscani?<br />
<div style="text-align: justify;"></div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-84495758184241011902010-01-21T12:14:00.000+01:002010-01-21T12:14:28.768+01:00Lo svuotatasche<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8eokm6TEINBUJ_7cjGOy8RKSFpZ2P81VdMWE15CTjyli5aKm_bNMYnX-QUiet6KYm83u4cTSzGJVGF5D74zm_REvtGs0y9QMlxLP3RJQyYR7ZmvxGABxGx5_StSGr0shiF7GEZlAHhek/s200/gorgia.jpg" width="200" /></a><br />
</div><div style="text-align: justify;">Mi dite a cosa serve lo svuotatasche?<br />
Sono proverbialmente noto per avere le tasche di Eta Beta, insospettabilmente piene di qualsiasi oggetto bizzarro vi possa passare per la testa; ma io sono un caso patologico, quindi non faccio testo.<br />
La gente normale, invece, ha delle tasche e ci tiene degli oggetti.<br />
Ora, le categorie che si possono individuare sono tre:<br />
<br />
<b>A</b> - chi tiene pochi oggetti in tasca<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>B</b> - chi tiene molti oggetti in tasca<br />
<b>C</b> - le donne<br />
<br />
La categoria <b>A</b> non ha bisogno di uno svuotatasche. Voglio dire, se ho il fazzoletto nella tasca destra e una chiave nella sinistra che bisogno ho di svuotare le tasche? non danno nessun fastidio, questi oggetti.<br />
La categoria <b>B</b> non ha bisogno di uno svuotatasche. Chi tiene un casino di roba in tasca non lo fa perché qualcuno gliela mette in tasca, lo fa volontariamente. Perché mai dovrebbe in un certo momento della giornata svegliarsi dal torpore mentale e decidere di svuotare le tasche?<br />
La categoria <b>C</b> non ha bisogno di uno svuotatasche. Le donne perlopiù non hanno tasche oppure se le hanno le considerano delle decorazioni dei capi d'abbigliamento. Questo perché le donne hanno <i>le borse</i>, quegli oggetti infernali (ma a loro indispensabili in copiose quantità, varietà e colori) in cui infilano qualsiasi oggetto purché abbia le prerogative di essere <i>inutile</i> o di essere contemporaneamente <i>utile</i> e <i>fondamentale</i>, caso in cui verrà irrimediabilmente <i>perduto</i> nei meandri della borsa.<br />
<br />
Gli oggetti poi, mi preme ricordare, non nascono nelle tasche. Hanno già un posto dove stare. Se li ho messi in tasca e non mi servono più li rimetto a posto. Se mi cambio i pantaloni perché sono da lavare, senz'altro dovrò indossare un altro paio di pantaloni, ragion per cui posso decidere di trasferire gli oggetti nelle tasche corrispondenti oppure, di nuovo, metterli al loro posto.<br />
<br />
Ma allora, gli svuotatasche a chi servono?<br />
Io l'ho capito.<br />
Servono a quelli che hanno i "negozi di <i>dessàin</i>", come li chiama la gente. Gli servono per realizzare il magico trasferimento di denaro dai portafogli altrui ai loro. E' <i>magia</i>. Pura.<br />
"Guarda, m'è arrivato questo <i>spremiuva</i> a led azzurri, <i>ca-ri-nissimo</i>, e anche la scatola guarda com'è <i>simpatica</i>: è fatta di cartoni del latte riciclati, quando hai messo in funzione lo spremiuva invece di buttarla la puoi usare come svuotatasche. Così non produci rifiuti, no? E' <i>ecologico</i>, come concetto".<br />
<br />
Certo, a parte l'energia sprecata per produrre, nell'ordine:<br />
gli spremiuva<br />
la scatola<br />
gli svuotatasche<br />
i negozi di dessàin<br />
i gestori dei suddetti negozi<br />
<br />
Propongo infine anche un paio di termini alternativi e carinissimi da usare al posto di "svuotatasche": "ingombramobili" o anche "raccattapolvere".<br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">p.s.: le scatole, credetemi, non possono essere <i>simpatiche</i>.<br />
</div><br />
<div style="text-align: justify;"><br />
</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-86044297911781101122009-12-03T18:25:00.003+01:002009-12-03T18:52:43.118+01:00Quelli che mi stanno sul culo<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM5ESX-4gvCXIlAy81xb0pnypn0pGwizO3X2NcQ0yyua1LLjiQEBqvSPTb8nAkINKcE7gNfKuL8Ep0u6kH9u3g8r6b6OJ1FbLoOmmbLYKrbCbtFCOamC8RkQQrdh2KmjZ5Tk5LuNt2KE0D/s1600-h/gorgia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM5ESX-4gvCXIlAy81xb0pnypn0pGwizO3X2NcQ0yyua1LLjiQEBqvSPTb8nAkINKcE7gNfKuL8Ep0u6kH9u3g8r6b6OJ1FbLoOmmbLYKrbCbtFCOamC8RkQQrdh2KmjZ5Tk5LuNt2KE0D/s200/gorgia.jpg" /></a><br />
</div>C'è una nutrita lista di quelli che mi stanno sul culo. Detta così, a prima vista potrei passare per quello difficile, quello a cui non va mai bene nulla; io la butto giù, poi rifletteteci e vedrete che non è poi così difficile fare numero.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Mi stanno sul culo:<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che ignorano non tanto l'uso ma l'esistenza del congiuntivo.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che pensando di essere forbiti usano la D eufonica a secchiate e invece sono solo fastidiosi.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che fanno i finti tonti.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che negano spudoratamente l'evidenza.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che sostengono tesi contrarie alle più consolidate basi scientifiche della fisica, della chimica e della meccanica.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che usano <i>"piuttosto che"</i> in senso disgiuntivo.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che usano <i>"pranzo"</i> anche per la cena.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che usano l'aggettivo <i>"strepitoso"</i>. Se qualcosa è tanto emozionante, non mi metto a strepitare, gli strepiti li fanno le ragazzine di fronte alla boy-band di turno.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che citano frasi e locuzioni a sproposito perché non ne conoscono né l'origine né il corretto significato e magari ignorano anche la lingua in cui sono espresse ma c'hanno da fare <i>quelli acculturati</i>.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che si improvvisano esperti in materie di cui non sanno un cazzo o delle quali conoscono appena una nozione in più dell'interlocutore, per cui si sentono automaticamente legittimati nel ritenersi esperti.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che spalleggiano i sedicenti esperti sparando cazzate a loro volta per non sembrare da meno. La cosa agghiacciante è che questa unione funziona alla perfezione perché nessuno dei due avrà mai modo di smentire l'altro e le cazzate si moltiplicheranno a dismisura.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che fanno i milanesi per sembrare gente di mondo e dicono cose come <i>"figa"</i>, <i>"sfigato"</i>, <i>"ci vediamo settimana prossima"</i>, usano l'articolo determinativo di fronte ai nomi propri di persona e contemplano l'uso sconclusionato della parola <i>"roba"</i> arrivando a dire <i>"ho fatto una roba"</i> e <i>"mi ha detto una roba"</i>.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che <i>"l'hanno fatto anche loro"</i> ma di più, o meglio, o peggio a seconda del modo in cui è possibile esagerare e far vedere che sei un dilettante, di qualsiasi argomento si tratti.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che nel 2009 continuano a mandare per email degli allegati di venti mega perché <i>"tanto oggi c'è l'adsl"</i>. un cordiale vaffanculo; se aveste usato la rete ai tempi del Nupop sareste meno idioti.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che si rifiutano di ascoltare ma fanno finta lo stesso.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che mentono perché hanno paura che dandoti fiducia tu crei problemi. per esempio, quelli che ti dicono che il treno parte alle sette quando invece parte alle sette e mezzo, tu arrivi alle sette meno dieci e ti incazzi perché magari nella fretta hai dimenticato qualcosa ma non puoi tornare a prenderlo.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che predicano bene e razzolano male, dio come mi fanno incazzare loro. Per questi soggetti i comportamenti corretti spettano solo agli altri e pensano che il solo fatto di sapere quali siano li esoneri dal praticarli.<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che vogliono convincermi a tutti i costi che i Mac siano meglio e non sanno mai - e dico mai - dirmi con esattezza <b>in cosa</b> siano meglio, di quanto o perché, nè tantomeno a portare uno straccio di prova a sostegno di questa tesi bizzarra. Che ti vuoi aspettare da gente che li usa da una vita e quando ti vede smanettare sulla shell ti chiede <i>"Mmmmh, Terminale. Cos'è?"</i> (successo oggi, eh)<br />
</div><div style="text-align: justify;">- quelli che dicono <i>"sì, no..."</i> o <i>"sì, sì, no..."</i> che secondo me (è evidentissimo) sta a significare <i>"ho capito cosa vuoi dire ma lo ritengo una cazzata mostruosa, tu non hai capito e dovresti ascoltare <b>me</b> perché quello che dico io è la sola cosa che conta"</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Conto di aggiornarla, questa lista. E di certo non eliminando voci...!<br />
</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5923107047298209635.post-88861618604945809222009-10-07T00:40:00.004+02:002009-10-07T01:26:38.082+02:00Gorgia da Leontini<div style="text-align: justify;">Per sapere di che si parla ma soprattutto con chi prendo il caffè, ecco un breve estratto dal sapere dei tempi moderni, Wikipedia:<br />
<br />
<i><b>"Gorgia</b> (in greco <b><span lang="grc">Γοργίας</span></b>) (Leontini, circa 483 a.C. / 485 a.C. – Larissa, circa 375 a.C.) è stato un retore greco antico.</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Discepolo di Empedocle, è considerato uno dei maggiori sofisti.</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Figlio di Carmantida, nacque intorno al 483 a.C. a Leontini (odierna Lentini), città greca della Sicilia. Fu discepolo del filosofo Empedocle e dei retori siracusani Corace e Tisia, padri storici della retorica, ma subì anche l’influenza della scuole pitagorica ed eleatica. Nel 427 prese parte ad un'ambasceria ad Atene per richiedere aiuti militari nella guerra contro Siracusa. Ad Atene riscosse un grande successo per la sua eloquenza. Viaggiò pure in Tessaglia, in Beozia, ad Argo (dove fu fatto divieto di frequentare le sue lezioni), a Delfi e a Olimpia, dove pronunciò discorsi memorabili. Vendendo i propri insegnamenti di città in città, pare guadagnò ingenti ricchezze facendosi pagare fino a 100 mine ad allievo, anche se in realtà alla sua morte lasciò una somma piuttosto modesta.</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Morì in Tessaglia, dove soggiornava presso il tiranno Giasone di Fere, intorno al 375 a.C., pare ultracentenario; a chi gli chiedeva il motivo di tale longevità, egli rispondeva: «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro». Di sicuro visse con sobrietà dominando le passioni, lontano da simposi e incurante di tutto ciò che potesse turbarlo. Tra i suoi numerosi discepoli si ricordano Polo di Agrigento, Crizia, Alcibiade, Tucidide, Alcidamante, Isocrate e Antistene. Pare inoltre che intrattenesse ottimi rapporti di amicizia con Pericle.</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Tipico dell'oratoria di Gorgia era l'ampio uso di complesse figure retoriche, desunte dal linguaggio poetico ed epico. Inoltre si prendeva gioco di quanti sostenevano di poter insegnare la virtù e vantava di saper tenere un discorso su qualsiasi argomento, come testimoniato anche da Platone. Insieme a Protagora, Prodico e Ippia di Elide, viene tradizionalmente ricordato come uno dei «grandi sofisti»."</i><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
Ecco, si comincia.<br />
</div>Alessandro Melillohttp://www.blogger.com/profile/01891362396013296565noreply@blogger.com0