19 luglio 2012

Condivisioni


E' un po' di tempo che in rete gira questa foto, tra l'ilarità generale e l'invidia di non vivere in un condominio come questo.
Quello che mi domando è:
Possibile che nessuno si sia reso conto che questi due biglietti li ha scritti la stessa persona?
Non è che serva un perito grafologo, questo beota non ha fatto nemmeno la fatica di far scrivere il secondo biglietto a un altro. Le M, le Z, le G, le N sono perfettamente identiche.
Cretini.
Ma qual è il problema? Ve lo dico io qual è. Che stiamo perdendo il controllo di noi stessi. Nessuno ha più il minimo senso critico; si guarda, si ridacchia perché tutti ridono, e se hanno condiviso su Facebook vuol dire che è una GANZATA, si clicca sul più vigliacco marchingegno mai ideato e si "condivide".
Ma cosa cazzo condividi? Idiota.
Si condividono le cose nostre, non l'aria fritta. Io per condividere la mia birra devo privarmene di qualche sorso, è così che la condivisione acquista un valore morale.
Queste sono fotocopie digitali a costo zero, che in realtà hanno un costo nascosto: quello della nostra dignità. Perché se non siamo più in grado di distinguere il reale dal fittizio poi è inutile che scendiamo in piazza a protestare.
Chi sta al potere e fa cazzate ce l'abbiamo messo noi.
E forse, anche la protesta di piazza, qualcuno ce l'ha rivenduta come ganzata.
Su Facebook.

12 giugno 2012

Siamo tutti Bandiera Blu

Ma tutti, eh. Siamo tutti Bandiera Blu. Tutti fieri di avere lo straccetto sventolante con il bollino di qualità. Qualità dell'acqua, della spiaggia, dei servizi. Un mare migliore degli altri mari. Peccato che la Bandiera Blu ce l'abbiano tutti. Io onestamente non l'ho ancora capita questa cosa; com'è che tutti hanno la Bandiera Blu? Com'è che nessuno si dà da fare per chiarire esattamente a cosa si riferisce quell'onorificenza? Perché vedete, il fatto di vedersela assegnare anche solo per una determinata spiaggia pare che autorizzi automaticamente ogni amministrazione a sventolare il vessillo come se tutto il comune se ne potesse fregiare. Oddio, a essere onesti Piombino (anch'essa misteriosa assegnataria della Bandiera Blu, vista la presenza di un porto industriale e turistico oltre che di un approdo per imbarcazioni da diporto che ha devastato un bellissimo golfo urbano) perlomeno nei manifesti lo dice chiaramente che si riferisce al parco costiero della Sterpaia e nelle spiagge cittadine non sventolano questi graziosi cenci azzurri. A San Vincenzo invece pare che tutti siano ciechi. Due giorni fa ecco la cerimonia in pompa magna per l'assegnazione del riconoscimento (tra l'altro genialmente programmata in contemporanea alla partita della nazionale). Oggi, una delle tante giornate comuni in cui le fasce tricolori stanno nell'armadio, vai a prendere il caffè dopo pranzo ed ecco quello che trovi. Giudicate da soli.

13 marzo 2012

Vanity Fair

Mi domando quanti siano, tra tutti gli abbonati a Vanity Fair, quelli con un'idea anche minima di chi fosse William Makepeace Thackeray; mi chiedo al contempo se avrebbero sottoscritto ugualmente un abbonamento qualora la rivista fosse stata chiamata con l'equivalente italiano, titolo dall'aria francamente spocchiosa per una rivista. Senza contare poi che Thackeray prendeva bellamente per i fondelli proprio quelli che la rivista invece rappresenta e raccoglie.
Buffa ironia. E' che, per quanto ci si sforzi di voler circondare il prossimo di citazioni letterarie, lo sforzo è vano e deprimente.
Basti pensare a tutti quelli che credono che, del film "Dracula di Bram Stoker", il signor Stoker sia il regista.
Sarebbe semplice, basterebbe applicarsi un minimo; voglio essere generoso: basterebbe informarsi. Mica per nulla, per poter fare delle conversazioni un minimo decenti.
Io mica l'ho letto, Vanity Fair.
No, cristosànto, non l'ultimo numero della rivista, il romanzo.
Vabbè, ci rinuncio.