3 dicembre 2009

Quelli che mi stanno sul culo


C'è una nutrita lista di quelli che mi stanno sul culo. Detta così, a prima vista potrei passare per quello difficile, quello a cui non va mai bene nulla; io la butto giù, poi rifletteteci e vedrete che non è poi così difficile fare numero.
Mi stanno sul culo:
- quelli che ignorano non tanto l'uso ma l'esistenza del congiuntivo.
- quelli che pensando di essere forbiti usano la D eufonica a secchiate e invece sono solo fastidiosi.
- quelli che fanno i finti tonti.
- quelli che negano spudoratamente l'evidenza.
- quelli che sostengono tesi contrarie alle più consolidate basi scientifiche della fisica, della chimica e della meccanica.
- quelli che usano "piuttosto che" in senso disgiuntivo.
- quelli che usano "pranzo" anche per la cena.
- quelli che usano l'aggettivo "strepitoso". Se qualcosa è tanto emozionante, non mi metto a strepitare, gli strepiti li fanno le ragazzine di fronte alla boy-band di turno.
- quelli che citano frasi e locuzioni a sproposito perché non ne conoscono né l'origine né il corretto significato e magari ignorano anche la lingua in cui sono espresse ma c'hanno da fare quelli acculturati.
- quelli che si improvvisano esperti in materie di cui non sanno un cazzo o delle quali conoscono appena una nozione in più dell'interlocutore, per cui si sentono automaticamente legittimati nel ritenersi esperti.
- quelli che spalleggiano i sedicenti esperti sparando cazzate a loro volta per non sembrare da meno. La cosa agghiacciante è che questa unione funziona alla perfezione perché nessuno dei due avrà mai modo di smentire l'altro e le cazzate si moltiplicheranno a dismisura.
- quelli che fanno i milanesi per sembrare gente di mondo e dicono cose come "figa", "sfigato", "ci vediamo settimana prossima", usano l'articolo determinativo di fronte ai nomi propri di persona e contemplano l'uso sconclusionato della parola "roba" arrivando a dire "ho fatto una roba" e "mi ha detto una roba".
- quelli che "l'hanno fatto anche loro" ma di più, o meglio, o peggio a seconda del modo in cui è possibile esagerare e far vedere che sei un dilettante, di qualsiasi argomento si tratti.
- quelli che nel 2009 continuano a mandare per email degli allegati di venti mega perché "tanto oggi c'è l'adsl". un cordiale vaffanculo; se aveste usato la rete ai tempi del Nupop sareste meno idioti.
- quelli che si rifiutano di ascoltare ma fanno finta lo stesso.
- quelli che mentono perché hanno paura che dandoti fiducia tu crei problemi. per esempio, quelli che ti dicono che il treno parte alle sette quando invece parte alle sette e mezzo, tu arrivi alle sette meno dieci e ti incazzi perché magari nella fretta hai dimenticato qualcosa ma non puoi tornare a prenderlo.
- quelli che predicano bene e razzolano male, dio come mi fanno incazzare loro. Per questi soggetti i comportamenti corretti spettano solo agli altri e pensano che il solo fatto di sapere quali siano li esoneri dal praticarli.
- quelli che vogliono convincermi a tutti i costi che i Mac siano meglio e non sanno mai - e dico mai - dirmi con esattezza in cosa siano meglio, di quanto o perché, nè tantomeno a portare uno straccio di prova a sostegno di questa tesi bizzarra. Che ti vuoi aspettare da gente che li usa da una vita e quando ti vede smanettare sulla shell ti chiede "Mmmmh, Terminale. Cos'è?" (successo oggi, eh)
- quelli che dicono "sì, no..." o "sì, sì, no..." che secondo me (è evidentissimo) sta a significare "ho capito cosa vuoi dire ma lo ritengo una cazzata mostruosa, tu non hai capito e dovresti ascoltare me perché quello che dico io è la sola cosa che conta"

Conto di aggiornarla, questa lista. E di certo non eliminando voci...!

7 ottobre 2009

Gorgia da Leontini

Per sapere di che si parla ma soprattutto con chi prendo il caffè, ecco un breve estratto dal sapere dei tempi moderni, Wikipedia:

"Gorgia (in greco Γοργίας) (Leontini, circa 483 a.C. / 485 a.C. – Larissa, circa 375 a.C.) è stato un retore greco antico.
Discepolo di Empedocle, è considerato uno dei maggiori sofisti.
Figlio di Carmantida, nacque intorno al 483 a.C. a Leontini (odierna Lentini), città greca della Sicilia. Fu discepolo del filosofo Empedocle e dei retori siracusani Corace e Tisia, padri storici della retorica, ma subì anche l’influenza della scuole pitagorica ed eleatica. Nel 427 prese parte ad un'ambasceria ad Atene per richiedere aiuti militari nella guerra contro Siracusa. Ad Atene riscosse un grande successo per la sua eloquenza. Viaggiò pure in Tessaglia, in Beozia, ad Argo (dove fu fatto divieto di frequentare le sue lezioni), a Delfi e a Olimpia, dove pronunciò discorsi memorabili. Vendendo i propri insegnamenti di città in città, pare guadagnò ingenti ricchezze facendosi pagare fino a 100 mine ad allievo, anche se in realtà alla sua morte lasciò una somma piuttosto modesta.
Morì in Tessaglia, dove soggiornava presso il tiranno Giasone di Fere, intorno al 375 a.C., pare ultracentenario; a chi gli chiedeva il motivo di tale longevità, egli rispondeva: «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro». Di sicuro visse con sobrietà dominando le passioni, lontano da simposi e incurante di tutto ciò che potesse turbarlo. Tra i suoi numerosi discepoli si ricordano Polo di Agrigento, Crizia, Alcibiade, Tucidide, Alcidamante, Isocrate e Antistene. Pare inoltre che intrattenesse ottimi rapporti di amicizia con Pericle.
Tipico dell'oratoria di Gorgia era l'ampio uso di complesse figure retoriche, desunte dal linguaggio poetico ed epico. Inoltre si prendeva gioco di quanti sostenevano di poter insegnare la virtù e vantava di saper tenere un discorso su qualsiasi argomento, come testimoniato anche da Platone. Insieme a Protagora, Prodico e Ippia di Elide, viene tradizionalmente ricordato come uno dei «grandi sofisti»."

Ecco, si comincia.